Descrizione breve
La valigia dei ricordi che ognuno di noi si porta dietro ci aiuta a non cancellare ciò che in passato ci ha
emozionato. La chitarra è più di una cassa acustica, è un tramite, un mezzo che ci collega a questi ricordi,
a quella parte dell’anima nella quale sono custoditi. È dall’attingere a queste memorie che nascono i miei
arrangiamenti. Ho avuto la fortuna di vivere i tempi in cui queste canzoni furono scritte, quando la radio le
trasmetteva in continuazione e, registrandole su di una musicassetta, (per le nuove generazioni un oggetto
sconosciuto!) si cercava di riprodurle con la chitarra imparando i primi accordi. C’è una canzone, scelta non
a caso tra le tante da me arrangiate, che io non avuto l’opportunità di ascoltare nel periodo del suo massimo
successo (sono vecchio ma non troppo!): “Volare” di Domenico Modugno. Un esempio tra i più importanti di
come una melodia può riuscire nell’intento di varcare i confini della propria nazione al di là della comprensione
del testo. Ecco, è inutile negare l’importanza del testo nella canzone, soprattutto in quella italiana. Tuttavia,
nella musica strumentale del ’900, molti sono gli esempi di brani rivisitati senza l’ausilio delle parole che hanno
avuto successo, vedi gli standard jazz. In questo lavoro il mio umile intento è stato quello di cercare di dare
nuova vita a questi brani sperando in una loro seconda giovinezza, magari, dove lo strumento chitarra la fa da
padrona. Spero di esservi riuscito. [R. Bettelli]